L’ingegnere strutturista Settimo Martinello, direttore della 4 Emme di Bolzano, la più grande azienda italiana che si occupa di ispezione di ponti, ha dichiarato un anno dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova che i ponti italiani non sono a rischio crollo, ma crolleranno tutti se non si interviene. In Italia ci sono almeno 1.900 ponti ad altissimo rischio strutturale su un totale di 61.000, secondo uno studio del Politecnico di Milano presentato nel 2021. Alcuni di questi ponti hanno superato i 50 anni, mentre nei paesi del G7 la media è compresa tra i 20 e i 30 anni. Tuttavia, non è possibile conoscere con precisione quanti di questi ponti abbiano raggiunto livelli preoccupanti di degrado poiché non è ancora attivo il catasto delle strade.
L’Italia è anche un paese a rischio idrogeologico e sismico. Secondo il Rapporto Dissesto Idrogeologico in Italia 2021, l’Italia è uno degli stati europei maggiormente interessati da alluvioni, erosioni e frane, con oltre 8 milioni di persone che vivono in aree ad alta pericolosità. Il 70% del territorio italiano è ad alto rischio sismico, il più alto tra i paesi europei, e la Sicilia si sta allontanando dalla Calabria di un centimetro ogni anno, aumentando il rischio di eventi sismici.
Inoltre, non si conoscono molti dati riguardo alla situazione degli edifici pubblici, alle scuole e ai palazzi in Italia. L’Archivio informatico che raccoglie le informazioni sulle infrastrutture italiane è ancora incompleto e non aggiornato, il che rende difficile capire l’effettivo stato di degrado delle strutture del paese. In ogni caso, gli interventi di manutenzione e la costruzione di nuove infrastrutture sono necessari per garantire la sicurezza dei cittadini e delle loro proprietà.
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