Tre elicotteri per arginare gli incendi in Sicilia che hanno già divorato oltre 25 mila ettari di terreno. È stato il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a firmare le convenzioni con i carabinieri, la Marina militare e l’Esercito per avere a disposizione i velivoli mentre martedì sarà siglata, a Palermo, l’intesa con i vigili del fuoco relativa a mezzi aerei ed agli interventi di terra.
Un piano concordato con l’assessore al Territorio ed Ambiente, Maurizio Croce, che avrà un costo di oltre tre milioni e mezzo di euro, frattanto la giunta regionale ha esteso la dichiarazione dello stato di emergenza per gli incendi a tutto il territorio dell’isola. In attesa dell’approvazione dell’assestamento all’Ars, saranno mantenuti in servizio i lavoratori impegnati nella campagna antincendio per evitare ulteriori danni al patrimonio boschivo. Ma sulla catena di roghi che sta stringendo in una morsa la Sicilia, Legambiente punta l’indice contro lo stesso presidente della Regione Rosario Crocetta e la sua
amministrazione. «Sono stati distrutti 25.071 ettari con roghi – spiega Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia – in quasi tutte le province. Questo è un dato che dimostra la totale ed assoluta inefficienza della Regione.
Ribadiamo al Governo nazionale, se vuole fare davvero qualcosa, di commissariare la Regione, di inviare più uomini del Corpo forestale dei Carabinieri per controllare – conclude Gianfranco Zanna – il territorio e che vengano applicate ai delinquenti che appiccano il fuoco le pene più severe previste dalla legge sugli ecoreati». A Siracusa, solo nella mattinata di ieri sono stati spenti gli ultimi focolai che hanno incenerito
una vasta porzione di campagna, tra contrada Targia e Belvedere, nella zona nord del capoluogo. E’
iniziata la conta dei danni per alcune aziende agricole, in particolare sono stati polverizzati degli
uliveti che costringeranno gli imprenditori a rivedere le produzioni e soprattutto i profitti con ricadute quasi inevitabili per la manodopera. E’ stato necessario l’uso di un Canadair per arginare la marcia delle fiamme, provocando problemi anche alla viabilità. In campo, sono scesi i carabinieri, la polizia municipale, i vigili del fuoco ed il personale della Protezione civile che hanno creato un cordone di sicurezza per impedire ai roghi di sfondare. I militari del comando provinciale di Siracusa hanno avviato le indagini per risalire agli autori degli incendi alle porte del capoluogo e qualcosa potrebbe saltar fuori
dopo la visione di alcuni filmati delle telecamere di sicurezza.
Gli stessi carabinieri, al comando del colonnello Luigi Grasso, hanno un altro filone investigativo, che
interessa due roghi, entrambi appiccati a distanza di due settimane l’uno dall’altro, a pochi metri
dalla raffineria Esso di Augusta.