L’Ars ha approvato nei giorni scorsi con 31 voti il disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio, per il primo trimestre del 2018. Per il neo presidente dell’Aula, Miccichè, il numero legale di 33 sarebbe stato garantito dalla presenza dei deputati in aula rilevata dai tesserini inseriti negli scranni e non dal voto effettivo del parlamentare.
L’ex presidente della commissione Bilancio paventa possibili ricorsi: “È chiaro che chiunque, da questo momento, può presentare ricorso contro l’esercizio provvisorio, recando, per responsabilità della maggioranza che non era in Aula, gravissimi danni ai Comuni, alle Province, ai forestali, ai precari, ai servizi assistenziali ecc. Occorre, pertanto, porre, con l’urgenza del caso, una pezza a questo errore madornale, convocando, immediatamente, la Commissione Regolamento la quale non potrà non chiedere al Presidente dell’Assemblea di ritornare a votare. Uno strumento finanziario approvato senza le condizioni minime previste dalla legge, ha concluso Vinciullo, è uno strumento finanziario nullo, cioè inesistente e, di conseguenza, mi pare logico invitare in Presidente dell’Ars, dopo aver convocato la commissione Regolamento, a riportare in Aula lo strumento finanziario e farlo riapprovare come è giusto che sia”.
“Premesso che questo esercizio provvisorio ripercorre quello di cui sono stato relatore, approvato dalla commissione Bilancio, da me presieduta, di conseguenza, mi pare di capire che questo Governo riconosce la bontà del Bilancio 2017 – osserva, inoltre, Vinciullo – e in questo contravvenendo a quanto, in questi giorni, ripetutamente dichiarato, paventando buchi profondi nel bilancio della Regione”.
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