Chi durante la campagna elettorale semina promesse impossibili, una volta eletto raccoglie proteste. Così dopo aver assicurato stabilizzazioni, assunzioni, promozioni e aumenti di stipendio a Pip, forestali, sportellisti e dipendenti degli enti di formazione, il centrodestra e il governo Musumeci si trovano già sotto i palazzi del potere, o si troveranno a breve, le proteste di almeno 30mila persone che chiedono quello che era stato assicurato loro in barba ai reali fondi in bilancio e alla lotta agli
sprechi e agli stipendi inutili. Tutto per di ottenere un po’ di consenso. Ma se poi si viene eletti, ecco che arriva il conto
«Lavoreranno tutto l’anno», ha detto il governatore Nello Musumeci, mentre l’assessore Edy Bandiera, appena nominato, in una intervista al Tg3aggiungeva: «Ci sono tutte le condizioni e le risorse per far sì che possano lavorare tutto l’anno attraverso il tempo indeterminato. Vogliamo stabilizzarli, le risorse ci sono.Verranno impegnati anche nei siti archeologici». Risultato? «In Finanziaria al momento su 265
milioni di euro spesi lo scorso anno c’è la certezza di appena 80 milioni — dice Tonino Russo della Flai Cgil — inoltre non si parla più del rinnovo del contratto, che prevedeva l’aumento medio di 80 euro al mese. Dalle promesse al nulla». Così per il prossimo 11 aprile i sindacati di categoria hanno indetto una manifestazione sotto Palazzo d’Orleans: «Porteremo in piazza 5mila forestali», aggiunge Russo. Sui forestali si sono sempre giocate le campagne elettorali, e se il centrodestra e il governo Musumeci hanno promesso la stabilizzazione, pochi mesi prima, a ridosso del voto, il governo Crocetta aveva siglato una intesa per gli aumenti di stipendio. La verità? In bilancio non ci sono i fondi nemmeno per garantire le giornate dello scorso anno.
repubblica
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