I dati relativi alle comunicazioni ad autorizzazioni ai tagli boschivi sono raccolti a partire dalla stagione silvana 2010-2011 grazie alla presentazione online tramite il servizio dedicato (Tagli boschivi – Comunicazioni e autorizzazioni forestali). I dati analizzati in dettaglio riportati di seguito riguardano tuttavia il periodo compreso tra ottobre 2011 e agosto 2019, pari a 8 stagioni silvane poiché si è ritenuto di escludere la stagione silvana 2010-2011 visto che, per la modalità di registrazione dei dati non omogenea sul territorio, questi non hanno fornito un’affidabilità ritenuta sufficiente. Inoltre, alcuni sono analizzati esclusivamente per il periodo 2013-2019 in quanto, a partire dal 2013, il dato dichiarato nelle comunicazioni di taglio è verificato in base alla carta forestale e a specifici livelli geografici ed è quindi maggiormente affidabile.
Le istanze di taglio
Nel 2016 è stata pubblicata la nuova Carta Forestale del Piemonte che riporta una superficie boscata di 932.514 ettari, con un aumento netto della superficie di 57.854 ettari rispetto al precedente dato elaborato nel 2000 (874.660 ha).
Ogni anno sono stati tagliati mediamente oltre 3.300 ettari per un totale complessivo che supera i 26.600 ettari nel periodo considerato. Sono state presentate complessivamente oltre 31.600 richieste di taglio, circa 3.900 all’anno. Le comunicazioni semplici rappresentano il 97% delle istanze globali e interessano circa il 74% della superficie.
La Città Metropolitana di Torino mantiene il primato in termini di numero di istanze mentre le superfici utilizzate sono pressoché alla pari con la Provincia di Cuneo. Il dato sulla superficie media mostra una tendenza a un modesto aumento e consente di apprezzare le differenze tra le diverse realtà territoriali: la superficie del singolo intervento di taglio in Piemonte è in media di 8.500 m2, con un minimo di 5.300 m2 a Biella e un massimo di 13.000 m2 a Cuneo. Si assiste dunque ad un aumento della superficie unitaria rispetto a quanto presentato nelle pubblicazioni precedenti; il motivo va ricercato probabilmente nelle modifiche regolamentari verificatesi e nell’aumento della professionalizzazione delle Imprese, che con l’iscrizione all’Albo delle Imprese Forestali del Piemonte sono in grado oggi di operare su superfici più ampie.
Il maggior numero di istanze, come tipo di governo, riguarda il ceduo, con il 46% delle istanze totali. Per quanto riguarda la superficie media di intervento, si conferma l’andamento precedente con superfici medie inferiori all’ettaro, ad eccezione delle fustaie. Il Regolamento forestale, come modificato dal Regolamento n. 4/R 2015, ha introdotto norme di gestione specifiche per Robinieti e Castagneti, a prescindere dalla forma di governo, perciò, a partire dall’annata silvana 2015-2016 gli interventi nei castagneti e nei robinieti sono stati considerati a parte (nella tabella allegata però sono presentati nei cedui, in quanto l’assoluta maggioranza di tali formazioni afferisce a questa forma di governo, nonché per continuità di raffronto con gli anni precedenti).
Le ceduazioni prevalgono a livello di numero di istanza mentre circa il 68% delle superfici percorse si dividono sostanzialmente in parti uguali tra ceduazioni e tagli di miglioramento. Interessante anche il circa 17% di superfici interessate da tagli di maturità della fustaia.
Castagneti, Faggete e Robinieti sommano circa il 58% della superficie interessata da interventi selvicolturali mentre, per quanto riguarda le conifere, le principali Categorie sono i Rimboschimenti e i Lariceti. Per contro i popolamenti di conifere sono quelli che hanno valori unitari più elevati, spesso superiori all’ettaro.
Sulla base delle superfici dichiarate, utilizzando le rese unitarie ricavate da fonti inventariali si sono stimati i volumi tagliati, che nel periodo 2011 – 2019 ammontano complessivamente a circa 2.185.000 m3 di legname, mediamente 273.000 m3/anno, dato che ribadisce quanto riportato nelle precedenti analisi.
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