La settimana scorsa (dal 23 al 29 gennaio) i prezzi della benzina e del gasolio sono aumentati. Tuttavia, gli occhi sono puntati sulla prossima settimana, quando ci sarà un fattore che potrebbe influire sulle dinamiche dei prezzi di benzina e gasolio. La media settimanale dei prezzi nazionali pubblicata dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica mostra che il prezzo della benzina self è aumentato del 2,29% e il gasolio auto è aumentato del 1,98%. Al contrario, il gasolio per il riscaldamento è diminuito dello 0,65%. L’Unione Nazionale Consumatori ha criticato la decisione del governo di aumentare le accise e ha affermato che bisogna intervenire subito quando serve.
Il 5 febbraio scatterà l’embargo dell’UE sui prodotti raffinati provenienti dalla Russia, che potrebbe causare ulteriore volatilità sui prezzi. A partire da quella data, saranno vietate le importazioni di prodotti della raffinazione, come il diesel. Ciò potrebbe portare a una corsa alla domanda e a nuovi rialzi dei prezzi ai distributori. Anche se l’Italia non è particolarmente esposta, gli analisti prevedono che l’embargo porterà a un nuovo aumento generale dei prezzi dei carburanti, soprattutto per quanto riguarda il gasolio.
L’embargo al petrolio russo, che è scattato due mesi fa, non ha causato particolari problemi per le forniture. Tuttavia, il caso dei prodotti raffinati è diverso. La produzione di prodotti raffinati è stata abbandonata da molte parti del mondo, che hanno preferito la conversione verso biocarburanti e processi meno inquinanti. Queste attività sono difficili da realizzare a causa delle resistenze locali e ci vorrebbero anni per costruire nuovi impianti. Inoltre, la domanda di prodotti raffinati è superiore all’offerta. La Russia è uno dei pochi paesi che ancora produce prodotti raffinati e l’embargo potrebbe causare problemi di fornitura.
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