“Le aree interne della Sicilia hanno bisogno di investimenti, non dei rifiuti radioattivi. L’ipotesi di allocare centri di stoccaggio nelle Madonie, nel trapanese e nella provincia di Caltanissetta ci appare semplicemente irricevibile.
Parliamo di territori, come nel caso delle Madonie impegnate in una battaglia per l’istituzione delle zone franche montane, che da tempo chiedono altro tipo di attenzione. Parliamo di aree, come nel caso di quelle del trapanese, votate al turismo e di straordinario pregio paesaggistico ed archeologico, che sarebbero umiliate da una scelta simile.
Parliamo del territorio del nisseno devastato dagli scempi ambientali. Rispondere con la trasformazione in discariche radioattive di queste aree è offensivo e mortificante per queste comunità. Si invita il Presidente dell’Ente Parco delle Madonie a farsi promotore per la immediata costituzione di un comitato che segua la vicenda e promuova nei termini previsti dalla legge, tutte le iniziative per bloccare questo sciagurato piano.
Un comitato composto dai Sindaci, gli amministratori, dalle associazioni, dai sindacati, dai singoli cittadini in cui istituzioni e cittadini saranno dalla stessa parte. ”
Così gli amministratori e i militanti della rete dei cento passi delle Madonie
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