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Corpo Forestale, si va verso la fusione

L’obiettivo è integrarlo a nuclei di Polizia. Divisi i sindacati. Cauto il Sapaf: “Vogliamo mantenere le capacità investigative”

Inizia un periodo caldo per il Corpo Forestale dello Stato, oggetto della riduzione del numero delle polizie ritornato al centro della discussione politica dopo le mobilitazioni delle scorse settimane. la discussione è appena iniziata, e già sul fronte sindacale si registrano posizioni differenti. Se, da una parte, l’Ugl si mostra restia, dall’altra il sindacato autonomo Sapaf si dice pronta al dialogo chiedendo anzi un incontro al presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato proprio per affrontare la faccenda. “A noi – spiega il segretario del Sapaf, Marco Moroni – interessa mantenere le capacità investigative. Vogliamo integrarci con le altre polizie forestali esistenti e diventare una vera polizia ambientale e agroalimentare”.

Nello specifico, la Forestale conta su circa 8mila agenti suddivisi su innumerevoli tavoli. Un migliaio si occupano di “biodiversità”, ossia allevamenti (a Castel di Sangro gli equini di razza persano-salernitano, a Pescara il centro recupero rapaci, a Follonica gli equini di razza maremmana, a Siena gli equini da sella italiano e bovini, e così via), mentre altri 1500 sono messi a disposizione dei parchi nazionali. Questi gestiscono castelli, tenute, ville. Ai due gruppi si aggiunge anche un reparto volo specializzano nello spegnimento degli incendi con alcuni elicotteri e un aerotaxi. In dotazione ci sono pure 2 motovedette e venti barche.

A ciò va aggiunta, naturalmente, la burocrazia interna: un comando generale, ispettorato di 700 agenti, venti comandi regionali, e cento comandi provinciali con annesse sale operative. Alla fine, nelle 1000 stazioni territoriali ci sono appena 2500 agenti. Inevitabilmente, la moltiplicazione di funzioni ha portato anche alla moltiplicazione dei dirigenti e, come scrive lo stesso Sapaf, “una riduzione sarebbe quanto mai auspicabile, visto che alcuni annoverano più personale per amministrare di quello operativo amministrato!”.

Dal canto suo, il capo del Corpo, Cesare Patrone, ha pensato di rilanciare, proponendo infatti al Senato di raddoppiare la Forestale, incorporando le polizie provinciali che sono rimaste allo sbando, i sei Corpi Forestali regionali (esistono in Sardegna, Sicilia, Val d’Aosta, Friuli, Trento e Bolzano), più l’Ispettorato antifrodi del ministero dell’Agricoltura. Il tutto si tradurrebbe in circa 6500 agenti che confluirebbero nella Forestale.

Giuseppe Giuffrida

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