Blitz della Guardia di finanza stamattina all’alba nei confronti di nove persone, fra funzionari dell’Anas di Catania e imprenditori, accusati di corruzione. In sei sono finiti in cella, mentre altri tre sono stati posti ai domiciliari.
E’ il terzo filone dell’inchiesta che ha già fatto scattare nei mesi scorsi altri provvedimenti cautelari, diretti a funzionari Anas e imprenditori, coinvolti in lavori di rifacimento stradale. L’indagine ‘Buche d’oro‘ riguarda appalti per milioni di euro che hanno portato in passato all’emissione di altre nove misure restrittive.
L’accusa per gli arrestati è di “corruzione perpetrata nell’esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati ad Anas spa (sede compartimentale di Catania), nonchè nella sostituzione di barriere incidentate e nella manutenzione delle opere in verde lungo le medesime arterie”. Un giro di mazzette che avrebbe, dunque, coinvolto colletti bianchi dell’Anas e imprenditori: in cambio delle tangenti che sarebbero state intascate da vertici dell’Anas, gli imprenditori avrebbero potuto risparmiare sui materiali, sicuri che qualcuno avrebbe chiuso un occhio.
Due degli appalti finiti sotto i riflettori dei finanzieri riguardano i lavori di rifacimento stradale di un tratto delle strade provinciali Sp 24 ed Sp57 nei pressi del comune di Ragalna, interessate dal Giro d’Italia 2018: per questi tratti sarebbe stata versata una tangente da 60mila euro.
Fra gli arrestati, Giorgio Gugliotta, funzionario Anas che alcuni giorni fa è stato spostato negli uffici dell’azienda.
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