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Effetto Coronavirus in Lombardia. La Regione invita gli abitanti di Codogno e Castiglione d’Adda a restate in casa. Conte: “No al panico”

“Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d’Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali. Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l’indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio. E’ attiva da ieri sera una task force regionale che sta operando in stretto contatto con il Ministero della Salute e con la Protezione Civile. La maggior parte dei contatti delle persone risultate positive al coronavirus è stata individuata e sottoposta agli accertamenti e alle misure necessarie”: è questa la prima comunicazione dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, dopo la notizia dei primi tre contagi in Italia da coronavirus.

Un 38enne di Castiglione d’Adda, in provincia di Lodi, sua moglie e uno stretto conoscente, oltre a un collega del 38enne con cui l’uomo aveva cenato a fine gennaio e che era appena rientrato dalla Cina. Il 38enne è in gravi condizioni all’ospedale di Codogno, tutti gli altri sono all’ospedale Sacco di Milano, attrezzato come lo Spallanzani di Roma per le bioemergenze. Dopo la riunione del comitato tecnico-scientifico il ministro della Salute Roberto Speranza sta emanando una nuova ordinanza. Secondo quanto apprende l’Ansa prevede misure di isolamento in quarantena obbligatorio per i contatti stretti con un caso risultato positivo. Dispone la sorveglianza attiva con “permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato in aree a rischio negli ultimi 14 giorni con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali”.

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Le autorità sanitarie stanno provvedendo a fare i tamponi per il test a tutte le persone che potrebbero essere entrate in contatto con i contagiati: dai colleghi del 38enne, che lavora all’Unilever di Casalpusterlengo a familiari, amici, e tutti i medici e gli infermieri dell’ospedale di Codogno dove l’uomo è stato ricoverato mercoledì sera. Si sta valutando cosa fare anche per l’istituto superiore di Codogno, dove insegna la moglie del 38enne, anche se – da quanto si è saputo – era in congedo maternità e da alcune settimane non andava a scuola.

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Written by forestalinews

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