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Giuramento del governo Draghi, perfetti sconosciuti

Politici con politici. Tecnici con tecnici. Questi perfetti sconosciuti che ora si ritrovano a convivere nel governo Draghi. Nel salone delle Feste del Quirinale, in occasione del giuramento del nuovo governo, non ci sono parenti, niente abbracci o strette di mano. Gli esponenti dei partiti chiacchierano tra loro, mentre gli esperti fanno blocco a parte, almeno per ora. La cerimonia dura venti minuti, breve e senza effetti speciali. Come impone il momento storico drammatico che sta vivendo il Paese. Non a caso i toni predominanti negli abiti delle ministre e dei ministri sono il blu notte e il nero con qualche punta di grigio. Niente gonne sopra il ginocchio o abiti accesi come quelli indossati dalle ex ministre Boschi e Bellenova, ma allora era tutta un’altra storia. Anzi, un altro mondo, distante dal Covid-19.

Si percepisce ora la fatica nel prendere le misure rispetto a questa nuova fase, ma succede anche che i nemici tornano amici. Non potrebbe essere altrimenti, almeno per oggi. Anche se per i sorrisi, ammesso che ci siano stati, è ancora presto e casomai sono rimasti ben nascosti dietro le mascherine. La cerimonia nell’era della pandemia, tra l’altro, impone anche un protocollo rigidissimo. Tamponi all’ingresso e distanze. La penna istituzionale con la quale i ministri firmano il giuramento viene disinfettata tra un ministro e l’altro, e per la prima volta non si vede la scena del giuramento nelle mani del Capo dello Stato nel senso stretto del termine, perché non ci si può dare mano. Il primo a giurare è il presidente del Consiglio Mario Draghi, abito scuro e cravatta sul rosso arrivato in auto portando sottobraccio una cartella verde con dentro i suoi appunti. C’è chi recita a memoria la formula di rito, come il neo ministro grillino all’Agricoltura Stefano Patuanelli, e chi invece, tradita dell’emozione la sbaglia all’inizio ed è costretta a leggerla, come l’azzurra Maria Stella Gelmini, la bresciana destinata agli Affari regionali.

La prima scena che appare in diretta, in attesa del giuramento, è fatta di capannelli. Perfino la renziana Elena Bonetti la si vede chiacchierare con Luigi Di Maio, proprio lei che aveva dato le dimissioni nemmeno un mese fa provocando la fine, a distanza di un paio di settimane, dell’esecutivo Conte II. Impensabile e invece succede davvero vedere sempre il titolare della Farnesina, riconfermato, parlare fitto fitto con il leghista Giancarlo Giorgetti, ora ministro dello Sviluppo economico. In altri tempi, non troppo lontani sul calendario ma distanti politicamente un’eternità, è stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio del primo esecutivo Conte e complice, in parte, della fine dell’alleanza gialloverde.

A loro si avvicina un altro leghista, Massimo Garavaglia, neo titolare del dicastero del Turismo. Non può mancare a questo punto Stefano Patuanelli, governista doc, che si apparta con Giorgetti come a voler anticipare un passaggio di consegne ministeriale. Renato Brunetta, tornato alla Pubblica amministrazione, cellulare sempre in mano, già concentrato sul nuovo lavoro rimane defilato. Zero confidenza ai colleghi. Il quadro del nuovo corso è questo e viene ritratto nel salone dei Corazzieri: sei partiti in una stessa foto di rito ma a occupare grande spazio, lo spazio vero, quello che ha un peso per il futuro dell’Italia, sono i tecnici scelti dal premier.

Premier che poi, come da protocollo, si reca a Palazzo Chigi per il passaggio della campanella. Anche qui foto di rito con l’ex presidente Giuseppe Conte in mascherina tricolore, l’unica apparsa oggi che non fosse Ffp2, e poi l’inizio del primo Cdm. Nel frattempo Conte si dirige verso il tappeto rosso del cortile, cerca la mano della compagna Olivia, elegantissima, e insieme lasciano il Palazzo tra gli applausi dei dipendenti e le lacrime del portavoce Rocco Casalino, le cui foto finiscono subito sui social e con queste cala il sipario sulla fase iper comunicativa a cui subentra quella iper istituzionale, come la cerimonia di oggi ha dimostrato.


Gabriella Cerami

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