Prestazioni sociali agevolate a finti poveri: con il nuovo Isee verrà verificata la giacenza in banca e la media del conto corrente; il Ministero del Lavoro e l’Agenzia delle Entrate collaboreranno e le informazioni verranno intrecciate con quelle presenti in Anagrafe tributaria.
La guerra ai finti poveri ora si sposta in banca. Per combattere la piaga di chi sfrutta le prestazioni agevolate senza averne diritto, il nuovo Isee attingerà anche alle informazioni sui risparmi che potranno emergere dai conti correnti (per maggiori informazioni sulle nuove regole dell’Isee leggi l’articolo: “Nuovo Isee, ecco cosa cambia”).
Ministero del Lavoro e Agenzia delle Entrate hanno, infatti, stabilito un’intesa per scambiarsi informazioni e dati sui circa 40 milioni di conti correnti italiani. Il tutto grazie all’Anagrafe dei conti a disposizione del Fisco: l’enorme database in cui confluiscono ogni informazione relativa ai risparmi degli italiani conservati in banca o alle poste.
Il dato rilevante sarà la cosiddetta “giacenza media” ossia l’importo mediamente presente nel corso dell’anno sul rapporto finanziario intestato al contribuente: un indicatore dell’effettiva disponibilità del patrimonio mobiliare dei cittadini che presentano la Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) necessaria per il calcolo dell’Isee.
Lo scambio di informazioni passerà attraverso lo “scrigno” in cui sono contenute le notizie più importanti sulla vita dei contribuenti italiani: l’Anagrafe tributaria. E proprio questo database sarà destinato a ospitare anche le comunicazioni sulle “giacenze medie” dei conti correnti e dei rapporti finanziari.
In questo modo viene rafforzato il sistema dei controlli sull’indebito accesso alle prestazioni agevolate, come per esempio asili nido, mense scolastiche e in molti casi anche sui ticket sanitari.
Ora la palla passa alle banche che dovranno comunicare al fisco i dati sul saldo a inizio e fine anno e sull’importo complessivo dei movimenti in entrata (gli accrediti) e in uscita (gli addebiti). Le scadenze per tali comunicazioni sono il 31 marzo per i dati relativi al 2012 e il 22 aprile per quelli del 2013.
In tal modo l’Agenzia delle Entrate elaborerà le liste selettive di contribuenti a maggior rischio-evasione da controllare.
Ora la richiesta aggiuntiva delle giacenze medie per l’Isee (molto probabilmente quelle relative all’anno 2013) potrebbe anche incidere sulle tempistiche, magari con un allungamento della finestra d’invio.
I falsi poveri
Secondo i dati comunicati dalla Guardia di Finanze, solo nel 2013 ad ottenere illegittimamente le prestazioni agevolate, pur non avendone diritto, sono stati circa 10mila cittadini. In 3.435 casi sono state rilevate vere e proprie frodi ai danni delle casse dello Stato e dei Comuni. I finti poveri hanno illegittimamente goduto di buoni libri, accessi scontati (se non del tutto gratuiti) agli asili nido o alle mense scolastiche, o ancora hanno usufruito di servizi abitativi agevolati o a una consistente riduzione delle tasse universitarie.
Autore immagine: 123rf.com
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