Bonus lavoratori agricoli in arrivo nel nuovo Decreto Sostegni? Potrebbe andare davvero in questo modo con un mondo – quello dei lavoratori agricoli – fino a questo momento dimenticato dai sostegni del Governo di Mario Draghi, che potrebbe vedersi riconosciuti dei contributi economici.
Le proteste organizzate in queste settimane da Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil sembra che abbiano sortito o stiano sortendo gli effetti desiderati. Dopo la protesta davanti alle Prefetture in tutta Italian nella giornata di sabato 10 aprile e la proclamazione di uno sciopero nel settore per il 30 aprile, il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli ha scritto in un post su Facebook dell’importanza di dare un sostegno al reddito e di dare garanzie ai lavoratori.
Bonus per lavoratori agricoli nel nuovo Decreto Sostegni
Il nuovo Decreto Sostegni – che è allo studio in queste settimane – dovrebbe portare contributi anche per i lavoratori agricoli che dovrebbero avere un sostegno, una sorta di indennità Covid. Nella giornata di sabato 10 aprile si è tenuta la manifestazione organizzata dalle sigle sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil sotto forma di presidi davanti alle prefetture in tutta Italia.
“La mobilitazione – spiegano i sindacati – ha riscontrato grande condivisione e partecipazione nel pieno rispetto delle limitazioni imposte a causa delle misure anti-Covid. Ringraziamo i partecipanti e tutti coloro che stanno esprimendo solidarietà alle nostre iniziative, rendendoci ancora più convinti di stare dalla parte della ragione, che è la parte delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori che chiedono dignità e maggiore equità. Governo e Parlamento non possono più minimizzare l’esasperazione di un milione di operai agricoli che, dopo aver perso milioni di giornate di lavoro, si sono visti esclusi da qualsiasi tipo di ristoro e integrazione al reddito”.
Questo è stato il cuore degli interventi dei segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza, nella seconda giornata di mobilitazione svolta in tutta Italia dopo la prima manifestazione che si era tenuta a Roma il 31 marzo.
Lavoratori agricoli: la mobilitazione prosegue con lo sciopero del 30 aprile
“La mobilitazione dunque prosegue – hanno spiegato i responsabili dei sindacati -: le lavoratrici e i lavoratori agricoli sciopereranno in tutta Italia venerdì 30 aprile per protestare contro le iniquità contenute nel Decreto Sostegni, ma anche contro i mancati rinnovi dei contratti provinciali, la mancanza della Naspi per i dipendenti delle cooperative e dei loro consorzi, l’assenza di una cassa integrazione stabile per i lavoratori della pesca, di una clausola di condizionalità sociale nella Politica agricola comune (PAC), di tutele per i lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali”.
E al loro fianco, ci saranno anche gli operai idraulico forestali, privati del contratto nazionale dal 2012 e dunque in agitazione già da mercoledì 14 aprile con presìdi sotto la sede della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
Bonus lavoratori agricoli: i segretari dei sindacati si rivolgono al ministro Patuanelli
“Ringraziamo il ministro Stefano Patuanelli per aver risposto alla mobilitazione garantendo sia disponibilità al dialogo che l’impegno, anche da parte del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, per un tavolo di discussione sugli ammortizzatori sociali – aggiungono i sindacalisti – ma deve essere chiaro che adesso ci aspettiamo fatti concreti sulle priorità che da tempo continuiamo a segnalare”.
Il cuore delle richieste dei sindacati al Governo vede il riconoscimento per l’anno 2020 delle stesse giornate di lavoro del 2019 e l’introduzione del bonus per i lavoratori stagionali agricoli insieme alla sua compatibilità con il reddito di emergenza. Tra le motivazioni dello sciopero anche la protesta contro i mancati rinnovi dei contratti provinciali agricoli nella maggior parte delle provincie italiane, che sono scaduti da quasi due anni.
Bonus agricoli, il ministro Patuanelli scrive su Facebook
Proprio nella giornata in cui si tenevano i presidi davanti alle Prefetture il ministro con delega alle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, scriveva un post importante su Facebook. Una sorta di presa in carico ufficiale della situazione da parte dell’esecutivo.
“Tra i tanti settori danneggiati dalla pandemia in modo asimmetrico c’è senz’altro l’agricoltura, in particolare tutto il comparto relativo ai lavoratori stagionali. Da Ministro voglio garantire ai sindacati il massimo impegno nel dialogo e il sostegno alle richieste”.
“Voglio da subito segnalare quattro elementi cardine da cui partire:
- un sostegno al reddito da inserire nel prossimo Decreto Sostegni, per eliminare ogni inaccettabile disuguaglianza;
- l’apertura di un tavolo di discussione sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori agricoli, su cui c’è già la disponibilità del Ministro Orlando;
- sul tema, è opportuno dotare anche il settore della pesca e acquacoltura di questi strumenti;
- l’impegno a non tramutare in mera formalità la condizionalità sociale contenuta nella nuova Pac, vanno infatti pienamente garantiti i diritti dei lavoratori.
Quattro elementi su cui saranno concentrati nelle prossime settimane gli sforzi del Ministero e che abbiamo il dovere di perseguire per riequilibrare parte di quelle asimmetrie che il Covid ha reso palesi” conclude il suo scritto Patuanelli.
Bonus agricoli, il precedente incontro dei segretari sindacali con Patuanelli
I segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Rota, Mininni e Mantegazza, insieme alle segreterie nazionali, aveano incontrato in video-conferenza il ministro per le politiche agricole Stefano Patuanelli prima della manifestazione. Per presentare e discutere i temi al centro della mobilitazione lanciata dai sindacati e per chiedere a Governo e Parlamento di modificare il Decreto Sostegni, che contiene gravi discriminazioni nei confronti dei lavoratori agricoli.
“Siamo molto soddisfatti” avevano affermato Rota, Mininni e Mantegazza “innanzitutto perché abbiamo trovato nel ministro un interlocutore attento e sensibile alle nostre istanze e al grido di rabbia e dolore che viene dai lavoratori agricoli che hanno perso tante giornate di lavoro a causa dell’emergenza Covid e si sentono oggi dimenticati e non più essenziali come sono stati considerati in precedenza”.
“Inoltre, abbiamo evidenziato come, da maggio dello scorso anno in poi, si sia realizzata una politica di sostegno fortemente sbilanciata, visto che le risorse messe in campo per l’agricoltura sono andate in gran parte a favore delle imprese agricole e non dei lavoratori. Infatti, il ministro si è impegnato ad affrontare questi squilibri”.
Le parole di Patuanelli su Facebook sembrano proprio andare in questa direzione. Ci sarebbe uno spiraglio quindi per i bonus.
Rota: “Il settore agroalimentare è quello che può sostenere la ripartenza”
“I lavoratori agricoli hanno perso nel 2020 reddito e oltre due milioni di giornate di lavoro, sono state stanziate risorse per le imprese del settore ma non per loro, che hanno continuato a garantire il cibo sulle tavole degli italiani. Dopo i bonus di marzo e aprile 2020, di 600 e 500 euro, ci si è dimenticati degli operai “agricoli”, mentre agli altri stagionali sono state riconosciute diverse indennità in ogni decreto. Si tratta di un’ingiustizia da sanare, come ha riconosciuto lo stesso ministro Stefano Patuanelli nel confronto con noi svolto dopo la nostra manifestazione unitaria a Roma”.
“Il settore agroalimentare, pur con tutte le criticità – ha detto Rota – è quello che più di tutti gli altri potrà sostenere la ripartenza del Paese, però vanno sradicate le sacche di illegalità ancora diffuse”.
Contratto, anche i Forestali in agitazione
Ancora una “fumata nera” per il rinnovo del contratto collettivo nazionale degli operai idraulico forestali che interessa circa 65.000 lavoratori e che è scaduto nel lontano 2012.
A seguito dell’ennesimo rinvio della trattativa, avvenuto senza motivazione e senza indicare una nuova data per proseguire il negoziato, le segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno proclamato lo stato di agitazione del settore e la mobilitazione dei lavoratori che, a partire da mercoledì 14 aprile, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, manifesteranno a Roma con un presidio sotto la sede della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per chiedere la ripresa delle trattative e, soprattutto, l’impegno concreto e tangibile a condurre in porto un rinnovo atteso da quasi 10 anni.
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