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Le Guardie Forestali in piazza contro Renzi

“Renzi è la peste, salviamo le foreste”. Inizia così la manifestazione, oggi a Roma, delle rappresentanze sindacali e il personale del Corpo forestale dello Stato, delle associazioni ambientaliste e animaliste come Lipu, Lav e Legambiente, parlamentari e semplici cittadini che si oppongono con forza all’emendamento al disegno di legge sulla pubblica amministrazione (ddl Madia, ndr) che prevede l’accorpamento del Corpo ad altre forze di polizia, da giovedì all’esame dell’aula del Senato. Fischietti, tamburi ma soprattutto è l’inno e la voce dei Forestali che rompe il silenzio di Piazza Montecitorio. “Foresta foresta, sempre sei nel nostro cuor, con passione e con ardore ti difende il Forestal”, cantano in coro i rappresentanti del Corpo giunti da tutta Italia. “Il nostro appello è rivolto anche a tutti i cittadini italiani, affinché sia forte e chiara la consapevolezza di quanto sia importante la tutela di un patrimonio ambientale di inestimabile valore che sarebbe consegnato nelle mani di nessuno”, spiegano i manifestanti. “Giù le mani dalla Forestale”. “Non vogliamo essere i nuovi agnelli sacrificali”. “Non c’è chiarezza sul progetto del Governo che prevede lo smembramento di un Corpo di circa 200 anni che si è sempre occupato dell’ambiente, della natura, degli animali e della biodiversità”, spiega Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu. È “paradossale che si va a toccare l’unica polizia specializzata in reati ambientali nel momento in cui si introducono nel Codice penale”, gli fa eco la senatrice di Sel, Loredana De Petris.

Gli interventi della Forestale. Terra dei Fuochi in Campania e le criticità in Puglia sono solo le ultime emergenze di cui si sta occupando la Forestale, ma gli ambiti di intervento spaziano dalla sicurezza ambientale e agroalimentare, alla tutela del territorio, alla protezione degli animali, lotta agli incendi boschivi, lotta alle eco-mafie ed agro-mafie. “Non c’è un criterio logico né programmazione” nel disegno di razionalizzazione delle forze di polizia all’interno del ddl Madia che ha già ricevuto l’ok della commissione Affari costituzionali del Senato, “sono ottomila gli uomini e le donne che ogni giorno si impegnano sul territorio portando la propria esperienza e conoscenza anche in zone poco accessibili e spesso trascurate – prosegue Federico Menichini, rappresentante sindacale dell’Ugl della Forestale – devono rafforzarci non accorparci. E soprattutto non devono confonderci con i migliaia di agenti forestali delle Regioni che non fanno parte del Corpo e che sono spesso al centro di scandali”.

Il “no” al Governo Renzi. Oggi “vogliamo dire un no secco a questo provvedimento di un governo eletto da nessuno che vuole far scomparire la Forestale dai boschi, dalle montagne dove operiamo tutti i giorni. Una scellerata manovra finalizzata solo ad uno spot elettorale dove si vuole far passare questa riorganizzazione solo perché siamo il Corpo più piccolo”.

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Written by forestalinews

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