Non ci sono scuse e non ci sono attenuanti sui numeri elettorali avuti in Sicilia su cui il governo nazionale e regionale possa tergiversare o studiare, un meccanismo puerile o di fandonie a carattere generale, visto il parere che gli elettori hanno avuto in questa sessione elettorale. La voglia di cambiare dei siciliani e, la voglia di non sopportare e supportare più le situazioni che da anni si stanno vivendo, è stato l’input per far scattare la molla per il mutamento di questi giorni, con discussioni in tutti i tavoli e i salotti televisivi ma. anche nelle singole famiglie ove, tanta gente ha visto di buon occhio questa variazione che è, e rimane l’ultima fortezza per tentare di sovvertire la passività di chi governa. Il tutto è alimentato alle spalle degli italiani che sopperiscono agli aumenti a raffica di tasse,di mancanza di lavoro, salari minimi e quant’ altro, rimarcando in primis e in ottica futura anche la non competitività con gli altri paesi europei o meno. L’euro ha fatto da apripista ad una situazione che, non presagiva niente di buono durante gli anni e oggi, si sta pagando anni e anni di sofferenza e di mal governo.
E’ certamente un voto di protesta come dice Musumeci, ma è un voto che ha aperto gli occhi per un qualcosa che non è più tollerabile. Parlando in casa nostra, dalle elezioni regionali si è avuto l’ultimo passaggio o per meglio dire si è data l’ultima occasione al centro destra per tentare di cambiare le sorti del precariato siciliano e delle situazioni di una terra martoriata, come quella siciliana. In questi quattro mesi di governo Musumeci, il parlamento ha dato solo segnali di voler fare, ma niente di concreto si è visto agli occhi dei lavoratori precari e parliamo dei Forestali che attendevano il “predicato Messia”, come l’unico che potesse far qualcosa per il comparto. A Marzo, e da queste elezioni nazionale, i siciliani si sono ravveduti e stancati di non vedere niente di nuovo e certamente tanta gente ha preferito cambiare la rotta in corsa, vista l’occasione delle nazionali e tentare l’ennesimo cambiamento che solo il tempo dirà, e visto che alla fine i Forestali attendono l’avallo del governo nazionale. I voti per il Movimento Cinque Stelle erano dietro l’angolo e il tutto covava lentamente, fino ad arrivare all’exploit generale di questi giorni. Stanchi del PD, di FI e di tutto il seguito, la stragrande maggioranza dei lavoratori forestali si è fatta carico dell’ennesimo cambiamento, contribuendo in maniera netta anche al malcontento generale, sapendo che si vota per cambiare, non per mantenere…..
Tanti operai sono rimasti delusi da Musumeci seppur il tempo è minimo per giudicare e, sapendo che le situazione era precaria già in partenza. Gli operai forestali pensavano di iniziare a lavorare da subito, così come promesso dal presidente ma, come solito, la campagna elettorale e una buona vetrina per mettersi in mostra e promettere o sparlare dal pulpito di piazza. I numeri dati da queste elezioni sono fatti reali, e non può esserci la calunnia dell’imbroglio elettorale o la contestazione dei voti come gli anni passati, ma sullo stesso governo degli anni passati si pensa che non ci sia differenza e rimane sotto gli occhi di tanti siciliani. Gli elettori hanno voluto manifestare il loro disagio dentro la cabina elettorale, e se il M5S nel centro Sud ha avuto la sua casa, un motivo certamente ci sarà …..
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