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“Mio figlio si vaccina solo per non pagare tamponi. Stato risarcisca eventuali danni”

“Mio figlio in questi minuti sta andando a vaccinarsi a Milano non perché convinto, ma perché la settimana prossima ha gli allenamenti di calcio e dovrebbe fare tre tamponi a settimana per un costo di 30 euro a tampone. Io non voglio un’Italia per ricchi e una per poveri, dove i primi possono scegliere. Se lo Stato mi impone una cosa, deve darmi gli elementi per andare avanti”. L’ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini intervenendo a un evento a Formello, vicino Roma. “L’abbiamo proposto in commissione e ce l’hanno bocciato ma lo riproporremo in Aula: se tu Stato, non dico mi imponi ma fai di tutto per portarmi a vaccinare, io dico: ‘Bene, ma se ci sono dei danni conseguenti, mi risarcisci tu che mi sta portando a fare questa scelta’. Non può essere sulla pelle dei cittadini la conseguenza”. 

“La Lega è, era e sempre rimarrà per la volontà vaccinale, siamo contro ogni tipo di obbligo” ha aggiunto Salvini, che ha assicurato sulla compattezza della Lega nella battaglia contro l’obbligo vaccinale e contro l’estensione del green pass. “Ho finito uno zoom con 7 governatori della Lega (Trentino, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Sardegna, Umbria e Calabria) con cui abbiamo condiviso, sostanzialmente c’è l’accordo comune su posizioni sull’autunno che ci aspetta e cioè autonomia, tasse, trasporto pubblico, riapertura scuole e anche sui vaccini. Quindi qui non c’è tifoseria no vax” ha detto il segretario della Lega, intervenendo a ‘Radio Radio’.

“L’obbligo tout court a stasera, 3 agosto 2021, esiste in tre paesi del mondo: Tagikistan, Turkmenistan e Indonesia e con tutto il rispetto per i popoli, non penso siano modelli democratici da seguire” dice ancora. “Qui non c’è tifoseria no vax, io sono vaccinato per mia scelta ma non ritengo di imporre questa mia scelta sugli altri. In più siamo al 70% degli italiani vaccinati. Quindi rimaniamo – non Salvini ma la Lega – culturamente e per convenienza dei cittadini sostenitori della libertà di scelta. Il green pass può essere una tutela per alcune situazioni ma pensare di metterlo in metro a Roma alle 8 di mattina significa fare confusione e creare problemi”.  

fonte – huffpost

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Written by forestalinews

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