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Prevenzione incendi in Friuli. Sindaci a confronto con tecnici regionali per trovare strategie utili a ridurre il rischio

A Portuguese National Republican Guard firefighter keeps watch on a forest fire burning near the village of Ouzenda, outside Pedrogao Grande, central Portugal, Tuesday, June 20 2017. Ouzenda residents were evacuated and firefighters moved in to protect the houses while aircraft battled the fire approaching the small village. Emergency services in Portugal said Tuesday they were making headway in their battle to control a major wildfire that killed more than 60 people in the central region of the country. (ANSA/AP Photo/Armando Franca) [CopyrightNotice: Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.]

Tra i record che l’estate appena trascorsa ha portato con sé, non c’è solo quello positivo legato alle presenze turistiche. Anche il caldo ha disintegrato settimana dopo settimana ogni precedente storico, provocando serie difficoltà alle produzioni agricole e, soprattutto, esponendo parte del territorio al rischio di incendi.

Sulla costa veneta, come in molte altre parti d’Italia, i roghi non sono infatti mancati in quella che è stata l’estata più arida degli ultimi secoli: a fine giugno un incendio di medie proporzioni si è sviluppato alle spalle della laguna del Mort, verso Valle Ossi, al confine tra Eraclea e Jesolo, distruggendo circa 5 ettari di vegetazione; mentre a Bibione, in pieno luglio, un vasto rogo è divampato a ridosso della pineta, nella zona del faro, rendendo necessario anche l’intervento di un Canadair inviato da Ciampino. Nemmeno Cavallino-Treporti è stata esente da un piccolo incendio, domato fortunatamente in breve tempo. Si tratta di situazioni che hanno allarmato i primi cittadini del territorio costiero, portandoli a prendere subito in mano la questione, interfacciandosi con i settori competenti di Regione Veneto.

Proprio per fare il punto della situazione, nel pomeriggio di ieri la Conferenza dei sindaci del litorale veneto si è riunita online per definire, con i dirigenti e i tecnici regionali, le strategie più idonee nel breve e nel medio periodo per prevenire i rischi di incendio nelle pinete. Una questione delicata, perché questi ecosistemi boschivi rappresentano un bene prezioso e da tutelare, e molti sono quindi anche i vincoli a cui sono sottoposti. «La sicurezza di cittadini e ospiti è una questione imprescindibile per ciascun sindaco», precisa Roberta Nesto, presidente della Conferenza e sindaca di Cavallino-Treporti. «Proprio per questo, memori di quanto successo la scorsa estate, stiamo ragionando assieme a Regione Veneto e Veneto Agricoltura relativamente al problema degli incendi che interessano le pinete costiere e su come intervenire in casi come quelli che si sono verificati, oltre ad adottare strategie utili a prevenirli».

All’incontro, tenutosi in videoconferenza, erano presenti Gianmaria Sommavilla, direttore dei servizi forestali della Regione Veneto e competente per la progettazione degli interventi forestali, nonché del coordinamento per le attività di prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi; Alberto Marcon, funzionario del medesimo servizio; Giorgio De Zorzi, responsabile dell’unità organizzativa Aib e strutture periferiche della Regione; Giovanni Battista Masiero del coordinamento regionale Aib e antincendio boschivo e Federico Vianello, dirigente Sif Est di Veneto Agricoltura, «Quello di ieri è stato un momento di confronto importante, dove abbiamo potuto chiarire i nostri dubbi e soprattutto abbiamo concordato i passi futuri da affrontare», rende noto la sindaca Nesto. «Ci siamo dati come prima scadenza quella di arrivare a fine anno con in mano una proposta progettuale triennale con degli ordini di intervento di priorità. Sul breve e medio periodo servirà intervenire con la ricostruzione delle zone distrutte dal fuoco tramite azioni di silvicultura; ma servirà anche pensare al contempo a soluzioni per manutenere le pinete prevedendo interventi idonei, dove possibile, a creare percorsi d’accesso per i mezzi di antincendio almeno di medie dimensioni. Altro fronte sarà la possibilità, capendo come individuare le risorse, di portare il più vicino possibile alle aree delle pinete delle linee di idranti».

Conclude la coordinatrice dei sindaci della costa veneta: «Per tutte le questioni considerate il problema è certamente complesso, perché si tratta di reperire fondi importanti, oltre al fatto di dover intervenire in aree pubbliche, ma anche in gestione a privati. Confidiamo però, tutti assieme, di arrivare a soluzioni che mettano ancora più in sicurezza il territorio, già ben presidiato dal lavoro svolto dai preparati volontari che vegliano su di esso. Tuttavia le emergenze, come abbiamo visto, possono capitare e dobbiamo essere pronti a fronteggiarle con strumenti adeguati». Fonte: MondoBalneare.com

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Written by forestalinews

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