Come avere il reddito di cittadinanza: gli step da seguire e la domanda telematica da inoltrare a Poste Italiane a partire dall’ 1 marzo 2019.
Con il reddito di cittadinanza chi vive al di sotto della soglia di povertà, definita nella misura di 9.360 euro annui, potrà ottenere un contributo statale pari a 780 euro mensili. Il decreto di imminente approvazione fisserà le condizioni e le modalità per percepire il beneficio; esso garantirà l’erogazione del sussidio anche per chi è titolare di una prima casa, di un patrimonio immobiliare entro 30mila euro o di un conto corrente fino a 6mila euro per un single, che salgono a 8-10mila euro per i nuclei familiari. Le aziende che assumeranno un disoccupato e si impegneranno a non licenziarlo per due anni otterranno uno sgravio dai contributi per 18 mesi. È già da molto tempo che gli italiani si chiedono come e quando fare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza. E anche per quanto riguarda le date ci sono già alcune indicazioni da segnare sul calendario.
Ciò che è certo è che, scopo del reddito di cittadinanza è fare in modo che tutti gli aventi diritto abbiano un reddito non inferiore a 9.360 euro annui.
Quando presentare la domanda per il reddito di cittadinanza?
Chi ritiene di rientrare nei requisiti richiesti per ottenere il reddito di cittadinanza (come abbiamo già spiegato più dettagliatamente in Reddito di cittadinanza: i requisiti e in Reddito di cittadinanza 2019) deve presentare la domanda a partire dal 1° marzo 2019.
Quale Isee per il reddito di cittadinanza?
Per ottenere il reddito di cittadinanza bisogna avere una Isee non superiore a 9.360 euro, un capitale immobiliare, oltre la prima casa, fino a un massimo di 30mila euro, ed un capitale mobiliare di 6mila euro per un single (entro i 10mila euro per famiglie con più figli). Si guarda anche al reddito annuo familiare: 6mila euro se si vive da soli (12.600 euro per coppia con 4 figli minori). Sono esclusi i proprietari di grandi auto, moto e barche di lusso.
Come si presenta la domanda per il reddito di cittadinanza?
La domanda va presentata in via telematica a Poste Italiane. Per l’invio ci si potrà rivolgere al proprio Caf.
Che fare dopo aver presentato domanda?
La domanda viene inoltrata all’Inps che valuta il possesso, da parte del richiedente, dei requisiti e l’importo a cui questi ha diritto sulla base delle sue condizioni reddituali. Dopodiché sarà sempre l’Inps a dare una risposta al cittadino il quale, successivamente, dovrà recarsi, entro i successivi 30 giorni, presso lo sportello di Poste Italiane per ritirare la card con l’accredito delle somme spettanti.
Ci saranno i soldi per tutti?
Al momento sono stimati in circa 5 milioni gli aventi diritto, ragion per cui il Governo ha messo da parte una dote di 7,1 miliardi per il 2019, poco più di 8 miliardi per il 2020 e 8,3 miliardi per il 2021 (nel testo iniziale lo stanziamento era pari a 9 miliardi a partire dal 2019). Parte di queste risorse sono destinate al potenziamento dei centri per l’impiego.
Il reddito di cittadinanza andrà agli stranieri?
Secondo la bozza che circola in questo momento, tra i requisiti per accedere al reddito di cittadinanza vi è quello della residenza in Italia da almeno 5 anni e il regolare permesso di soggiorno. Questo significa che gli altri cittadini europei ed extracomunitari che risiedono nel nostro Paese da più di un quinquennio otterranno il beneficio. Tale situazione potrebbe far incrementare notevolmente la platea degli aventi diritto, con necessità di reperire nuove risorse economiche per coprire la domanda.
Cosa bisognerà fare dopo aver ottenuto il sì dall’Inps?
Entro i 30 giorni successivi, quindi nel mese di maggio, il richiedente a cui sia stato riconosciuto il diritto alla card con il reddito di cittadinanza dovrà recarsi presso un centro per l’impiego o un’agenzia privata per stipulare un “patto di lavoro”, impegnandosi a ricercare attivamente un impiego.
Se è una persona svantaggiata e con problemi di disagio sociale dovrà, invece, firmare un “patto di inclusione sociale” che prevede il coinvolgimento di comuni e servizi sociali – come avviene attualmente per il reddito di inclusione (Rei) – in affiancamento agli intermediari pubblici o privati.
Sempre entro i 30 giorni successivi, quindi sempre entro maggio, anche i Comuni o i loro enti operativi dovranno convocare il beneficiario per lo svolgimento delle otto ore da dedicare a servizi di pubblica utilità (sono esclusi i disabili, o chi ha familiari a carico in condizioni di disabilità, o figli piccoli).
Quali condizioni bisognerà rispettare per avere il reddito di cittadinanza?
Innanzitutto non bisogna rifiutare tre proposte di lavoro. Bisognerà poi partecipare ai piani formativi organizzati dai centri per l’impiego e svolgere le otto ore settimanali per servizio di pubblica utilità. Il richiedente e tutti i componenti del nucleo familiare beneficiario, infatti, dovranno attivarsi per la ricerca di un posto di lavoro, pena la perdita del sostegno economico per tutto il nucleo familiare.
Il beneficiario del sussidio dovrà inoltre impegnarsi a mandare i figli a scuola, non assumere alcolici, non giocare alle slot, ecc.
Chi farà richiesta del reddito di cittadinanza dovrà fare anche la Did a nome di tutti i componenti il nucleo familiare in età da lavoro, purché non già occupati e non frequentanti un corso di studio o di formazione. Questi soggetti, poi, pena la perdita del bonus economico per l’intero nucleo familiare, saranno tenuti a: collaborare alla definizione del «patto per il lavoro» con gli operatori del centro per l’impiego o dei servizi sociali del comune di residenza (la scelta di preferenza per l’uno o per l’altro è espressa nella domanda di Rdc); ad accettare espressamente gli obblighi e gli impegni previsti nel «patto per il lavoro» (che è, in pratica, un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale), tra cui quello di accettare corsi di formazione, di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue e di offrire la propria disponibilità alla partecipazione a progetti gestiti dal comune di residenza, utili alla collettività, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni, per almeno otto ore settimanali.
Per quanto riguarda le offerte di lavoro esse sono così disciplinate:
- per chi percepisce il reddito di cittadinanza da sei mesi, la prima offerta potrà arrivare entro i 100 Km di distanza dalla residenza;
- se si percepisce da 12 mesi il raggio si estende entro 250 km;
- per la terza proposta di lavoro la distanza si amplia ad oltre 250 km;
- se, passati 12 mesi non arriva nessuna offerta, la prima proposta di lavoro può arrivare entro i 250 km.
Quanto dura il reddito di cittadinanza?
Il reddito di cittadinanza è a termine: dura in tutto 18 mesi soltanto. Se tuttavia il beneficiario è rimasto nelle stesse condizioni di reddito può ottenere una proroga di ulteriori 18 mesi.
A quanto ammonta il reddito di cittadinanza?
Se il beneficiario è un single con Isee zero, il reddito di cittadinanza ammonta a 780 euro. Se possiede un’abitazione, l’importo scende di 280 euro. Nell’ammontare del sussidio, si calcola anche il mutuo: chi lo paga avrà un’integrazione fino a 150 euro, sempre fino a un tetto massimo di non oltre 780 euro. In sostanza, la soglia di integrazione al reddito può arrivare fino a 500 euro.
In pratica il reddito di cittadinanza viene determinato da due quote: la prima è il «reddito minimo garantito», che integra il reddito familiare fino a una soglia massima di 6.000 euro su base annua (7.560 euro di pensione di cittadinanza) per un singolo componente; in presenza di più componenti, l’integrazione può arrivare a massimo 12.600 euro su base annua, applicando i coefficienti di una «scala di equivalenza» fissata dal decreto; la seconda è un «sostegno all’affitto» rivolto alle sole famiglie non proprietarie della casa di abitazione, in misura pari al canone annuo previsto dal contratto di locazione fino a un massimo di 3.360 euro (1.800 euro nel caso di pensione di cittadinanza); in alternativa, nel caso di famiglie con casa di abitazione propria per la quale abbiano contratto un mutuo per la costruzione o per l’acquisto, questa seconda quota è pari alla rata del mutuo fino a un massimo di 1.800 euro annui.
laleggepertutti
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