La Corte d’Appello di Venezia ha condannato la Regione per abuso di precariato nei confronti di 11 operai forestali che erano stati assunti con contratti stagionali di 165 giorni l’anno per più di 10 anni di fila. La Regione dovrà risarcire gli operai con una somma complessiva di 185 mila euro, suddivisa in 16 mila euro per ciascun operaio e 9 mila euro di spese legali. La Regione potrebbe impugnare la sentenza, poiché era stata assolta dalla Corte d’Assise.
La situazione riguarda un piccolo numero di operai forestali, ma il precariato è diffuso nella categoria in Veneto, con ben 250 precari su 500 operai forestali, soprattutto nel Padovano, in laguna e nella zona della foce del Brenta in provincia di Venezia e nella provincia di Rovigo. Nel 2017, gli undici operai forestali che hanno presentato ricorso al sindacato non avevano la certezza di un lavoro stabile e tutelato.
La Regione sostiene che le assunzioni di personale a tempo determinato erano state attuate in base agli interventi programmati sul territorio e alle risorse disponibili, seguendo la disciplina del contratto integrativo regionale. Tuttavia, il sindacato ricorda che dopo 36 mesi di lavoro il lavoratore avrebbe dovuto avere diritto a un contratto a tempo indeterminato.

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