“Prima di scendere dall’aereo gli operatori sanitari, vestiti con le protezioni, mascherine e visiere, ci hanno misurato due volte la febbre con un termometro a infrarossi, ci hanno chiesto i contatti e gli spostamenti e consegnato un vademecum”. È questo il racconto di madre e figlio passeggeri del volo 0946 dell’Air China, uno degli ultimi in arrivo a Malpensa da Pechino dopo il ‘blocco’ aereo annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per prevenire la diffusione del coronavirus. “Mi sembra” una misura “normale – ha detto il giovane che, come la madre, indossa una mascherina scura -. I controlli sono durati una quarantina di minuti in tutto”. “Noi arriviamo da Shenzen e lì eravamo controllati sempre: misuravano la febbre dalla metropolitana ai mezzi pubblici, quando si entrava nell’area di residenza negli ingressi dei condomini. Là c’era un controllo pazzesco”, ha spiegato ancora la madre.
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