VIAREGGIO. Da una parte il nuovo intervento, definito «sperimentale», per la pineta di via Salvatori nella misura di un ettaro (il Parco eseguirà lo stesso tipo di intervento a Torre del Lago, nella zona dei locali); dall’altra la partecipazione al bando regionale per la riforestazione. Con l’obiettivo – ha spiegato l’assessore Federico Pierucci – di aggiudicarsi «il massimo previsto, ovvero 1,2 milioni di fondi regionali». Dichiarazione fatta venerdì nella riunione della commissione ambiente, presieduta da Gloria Puccetti, alla presenza dei rappresentanti di Legambiente ed Italia Nostra.
Di fronte ai quali, Giuliano Pardini, responsabile della Protezione civile comunale, ha difeso il lavoro di taglio radicale di buona parte della pineta tra Viareggio e Torre del Lago, avvenuto nel corso dell’estate 2017. Intervento che ha portato a tre sanzioni di 1.215 euro ciascuna, comminate al sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro («in qualità di proprietario del terreno de sottobosco forestale»), a Massimo Mencacci, «in qualità di titolare del nullaosta emanato con provvedimento 142/2017 per interventi di taglio alberi per prevenzione incendi boschivi), a Paolo Pompeo Massoni, «in qualità di esecutore dei lavori forestali».
Quando il consigliere comunale Antonio Batistini (Gruppo Pd) ha chiesto contro delle sanzioni, Pardini ha risposto: «Abbiamo dovuto fare le cose in fretta e quando si fa in fretta è anche facile sbagliare». Così che – lo mettono in evidenza i provvedimenti del Parco – sono stati tagliati anche alberi non aggrediti dal parassita. «Avevamo affrontato la questione con l’Ente Parco», continua Pardini, «ed è stato deciso di fare a meno anche del pino domestico in alcuni tratti». L’intento, ricorda Pardini, era quello di avere in pineta «vie tagliafuoco, e se devi fare un viale tagliafuoco alle fine non ci debbono essere alberi».
Nel lavoro eseguito l’estate scorsa moti altri aspetti hanno portato il Parco a dare lo stop: mancava il responsabile di cantiere, i macchinari utilizzati sono risultati eccessivamente invasivi, ed è mancato il controllo del peso del legname che era destinato alle azienda per la vendita.
Su questo punto hanno insistito, nella riunione della commissione, Legambiente ed Italia Nostra chiedendo il controllo delle pesature, ma anche rapporti diverse con le imprese per quanto riguarda l’utilizzo del legname delle piante abbattute.
di Donatella Francesconi
iltirreno
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